Politica e Sanità

30 Novembre 2011

---

Esiste una predisposizione biologica al suicidio spiegabile con fattori neurologici individuati mediante imaging funzionale del cervello. Ricercatori francesi e inglesi hanno confrontato le attività cerebrali di tre gruppi di soggetti, di sesso maschile: il primo gruppo composto da 13 pazienti affetti da depressione e che hanno tentato di suicidarsi, il secondo composto da 14 pazienti che hanno sofferto di depressione ma che non hanno mai tentato il suicidio e un terzo composto da 16 persone normali. L’esperimento consisteva nell’esporre tutti i soggetti a immagini raffiguranti espressioni di gioia e di rabbia per poi analizzare le risposte delle varie zone cerebrali con risonanza magnetica funzionale. Davanti a espressioni di rabbia, la zona della corteccia orbito-frontale destra dei soggetti del primo gruppo era molto più attiva rispetto a quella dei soggetti degli altri gruppi. “Questo potrebbe essere un segno di maggiore sensibilità”, ha spiegato Fabrice Jollant, coordinatore dello studio. Guardando le espressioni di gioia, la zona parietale-occipitale dei soggetti del primo gruppo ha dimostrato una minore attività. “Sembrano quindi meno sensibili agli stimoli positivi. Questi soggetti, infatti, non riescono ad attivare bene quella zona del cervello responsabile del controllo di questi stimoli”, ha spiegato Jollant.