Politica e Sanità

30 Novembre 2011

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In Sicilia la Croce Rossa si candida alla distribuzione domiciliare dei farmaci del Pht. La novità è piombata come una tegola sulle trattative che assessorato alla Sanità e Federfarma hanno avviato da qualche settimana per arrivare a un accordo sulla distribuzione per conto. Prima della pausa estiva il confronto sembrava procedere speditamente e tra le parti si profilava un’intesa imperniata su un compenso per le farmacie attorno ai 6 euro a confezione, esclusa la quota destinata ai grossisti. Poi, alla ripresa del tavolo dopo le vacanze, la doccia fredda. «La Regione ci ha chiesto di rivedere al ribasso la prima offerta» spiega il presidente di Federfarma Sicilia, Francesco Mangano «anzi a dirla tutta ce l’ha quasi dimezzata. Di fatto per le farmacie significherebbe rinunciare al proprio utile, quindi abbiamo interrotto la trattativa. Facciamo già troppe cose gratis, non sarebbe stato conveniente». Se l’Assessorato ha spinto al ribasso è perché nella trattativa si è improvvisamente “incuneata” la Croce Rossa dell’isola, che alla Regione ha avanzato una proposta concorrenziale: «In sostanza» riassume Mangano «si propongono per la distribuzione a domicilio dei farmaci del Pht. L’offerta economica? Visto il ribasso chiesto dall’Assessorato, non è difficile immaginarla». L’iniziativa della Croce rossa siciliana non è un fulmine a ciel sereno. Con l’aziendalizzazione del 118 decretato poco più di un anno fa dalla Regione, la Cri si è trovata improvvisamente ai margini del suo campo d’attività storico e da mesi cerca nuovi spazi in cui riaffermarsi, tanto che recentemente alcune sue puntate nell’area dei servizi sociosanitari avevano suscitato qualche fastidio tra le cooperative del comparto. «In ogni caso» conclude mangano, stiamo lavorando a una controproposta che presenteremo alla Regione nei prossimi mesi. In più, è in cantiere un progetto sui nuovi servizi in farmacia, sui quali abbiamo ricevuto un’apertura dall’Assessorato».