Politica e Sanità

30 Novembre 2011

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Sarà la necessità di mettere in atto i tagli già decisi nelle Manovre estive o il continuo pressing della Bce e del Fmi che potrebbe richiedere un’anticipazione dei provvedimenti schedulati nel 2013 o addirittura l’apertura di fronti nuovi, fatto sta che sulla sanità sembra nuovamente diretta l’attenzione del legislatore, quale che sarà la squadra di Governo. La prima decisione che l’Esecutivo uscito dalla crisi dovrà affrontare riguarda l’autonomia del ministero della Salute, che potrebbe essere nuovamente accorpato al dicastero del Welfare, con un chiaro segnale, almeno secondo i sindacati, della considerazione verso il settore. Poi c’è l’agenda delle sforbiciate che è già molto serrata: scatteranno a luglio 2012 i prezzi di riferimento per dispositivi medici, farmaci anche ospedalieri, beni e servizi, prestazioni sanitarie, per un risparmio previsto di 750 milioni l''anno. Dal 2013 sarà la volta delle aziende farmaceutiche, a cui verrà chiesta una compartecipazione del 35% sullo sfondamento del tetto dell’ospedaliera. Mentre dovrebbero portare due miliardi i già annunciati ticket su farmaci e prestazioni sanitarie, oltre agli 834 milioni in sostituzione del superticket sulla specialistica. Infine ci sono i fronti che potrebbero aprirsi: in questo senso i campi più a rischio riguardano l’intervento sui livelli essenziali di assistenza e il taglio all''assistenza con la delega all''esame della Camera.