Politica e Sanità
23 Dicembre 2011E’ giallo sulla determina dell’Aifa che imporrebbe a farmacie, produttori e grossisti il ripiano del deficit registrato nel 2010 sulla spesa farmaceutica territoriale. La notizia è stata data sabato da Il Sole-24 Ore Sanità, che cita un provvedimento licenziato nei giorni precedenti dal consiglio di amministrazione dell’Agenzia. Secondo tale determina, che fissa il disavanzo a 23 milioni di euro, le aziende farmaceutiche dovrebbero rimborsare alle Regioni 17,1 milioni entro la fine del prossimo gennaio, pena una riduzione di prezzo dei loro prodotti pari alla cifra indicata più il 20%. Poco meno dei sei restanti milioni, invece, dovrebbero arrivare da farmacie e grossisti, attraverso una maggiorazione dello sconto a loro carico di sei decimi di punto, dallo 0,6 allo 0,66%, per tutto il 2012. Il condizionale si spiega con le verifiche che Federfarma intende effettuare non appena le sarà recapitata la determina citata dal giornale. Anche se mancano conferme, è quasi certo infatti che il disavanzo calcolato dall’Aifa vada addebitato alla voce distribuzione diretta: come si ricorderà, quest’estate l’Aifa aveva segnalato incongruenze nei dati di spesa caricati dalle Regioni, dai quali risultava un deficit di 210 milioni di euro sulla diretta e di conseguenza un disavanzo di circa cento milioni sulla territoriale (che somma convenzionata e distribuzione attraverso le Asl). Secondo Il Sole-24 Ore il consiglio di amministrazione dell’Agenzia avrebbe ridotto a 23 i milioni che la filiera dovrà ripianare con il pay-back, ma la tesi di Federfarma è che se lo sfondamento fosse effettivamente colpa della sola distribuzione diretta alle farmacie non dovrebbe essere imposta una compartecipazione, soprattutto in proporzione al margine di spettanza visto che il Pht è spesso distribuito in cambio di una quota fissa a pezzo. Sul pay-back, dunque, potrebbe presto accendersi una battaglia tra Regioni e farmacie, ma prima è necessario che il sindacato esamini la determina “fantasma” dell’Aifa. Di cui, per ora, nessuno nella filiera ha ancora letto i contenuti.
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