Politica e Sanità

19 Gennaio 2012

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Abbassamento del quorum a 2800 abitanti, fine della possibilità di ereditare la farmacia, unica graduatoria regionale da rinnovare ogni due anni mediante concorso pubblico, istituzione di presidi, in deroga al criterio della popolazione, in stazioni, porti, aeroporti, centri commerciali, snodi autostradali e, nei centri turistici, sulla base delle presenze e non dei residenti, la trasformazione delle società in società di gestione. Queste le richieste che il Conasfa avanza, attraverso una lettera aperta, al ministro della Salute, Renato Balduzzi, chiedendo di procedere a una revisione dell’intero sistema piuttosto che a interventi più limitati, come quelli previsti con la liberalizzazione. «Il servizio farmaceutico sul territorio necessita di una riorganizzazione organica e ponderata e non di un semplice spostamento della vendita di una parte dei farmaci al di fuori della farmacia» si legge nella lettera. «La scelta di fare gestire i farmaci alla GDO e alle società di capitale non porterebbe vantaggio concreto ai cittadini. Se invece è intenzione del Governo potenziare il servizio farmaceutico portandolo anche nelle zone di grande affluenza quali i centri commerciali, stazioni ferroviarie e aeroporti, sarebbe opportuno istituire delle nuove sedi. In questo modo si può potenziare il servizio a vantaggio del cittadino dandogli accesso a tutti i servizi forniti dalla farmacia, e non solo ad una parte di essi». Da qui l’appello: «Chiediamo al Governo di impegnarsi a tutelare la salute dei cittadini garantendo l''indipendenza delle farmacie, che non possono essere di proprietà di privati o di società di capitali».