Politica e Sanità

19 Gennaio 2012

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Dichiarandosi contrari alla liberalizzazione della fascia c, ma disponibili all''abbassamento del quorum sino a 3.500 abitanti per farmacia, i titolari di farmacia, attraverso i propri rappresentanti, prendono in giro le istituzioni e il Paese e perpetrano un colossale inganno al Governo e ai cittadini. Ad affermarlo è il Movimento nazionale liberi farmacisti (Mnlf), che in una nota spiega: «L''obbiettivo è quello di sempre: non cambiare nulla dell''attuale assetto monopolistico detenuto. Infatti, dati alla mano, con l''abbassamento del quorum a 3.500 non si aprirebbero che poche centinaia di farmacie, per la precisione 301 nei comuni con popolazione superiore a 70mila abitanti. Così, è inutile liberalizzare il prezzo dei farmaci di fascia C e dare la possibilità di fare sconti se non viene contestualmente liberalizzata la rete distributiva. Gli sconti non verranno fatti e i cittadini non ne riceveranno alcun vantaggio». Secondo il Mnlf, «se invece si liberalizzassero i farmaci con obbligo di ricetta ma non dispensati dal Servizio sanitario nazionale ben altri potrebbero essere i risultati in termini di investimenti (600/700 milioni di euro), nuova occupazione (7mila nuovi posti) e nuove aziende (3.500)».