Politica e Sanità

31 Gennaio 2012

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Basta con articoli e trasmissioni tv che sulla farmacia diffondono inesattezze o, peggio ancora, falsità. E così facendo gettano benzina sul fuoco delle liberalizzazioni. Il grido d’insofferenza arriva da Federfarma Varese, che ieri ha presentato a giornalisti e reporter una breve galleria degli errori e degli orrori di cui si sono macchiati i mass media: si va dal comico che dà del mafioso ai farmacisti alla sociologa che dice «per diventare titolare di farmacia si deve essere figli di farmacisti», dal politico secondo il quale «negli altri paesi d’Europa i farmaci di fascia C sono venduti fuori della farmacia» al rappresentante della Gdo che conta in Italia settemila parafarmacie i cui prezzi «sono inferiori del 21% a quelli delle farmacie».
«Si dicono troppe bugie a proposito della farmacia e della professione» è l’accusa che arriva dal presidente di Federfarma, Luigi Zocchi «ma così si sporca l’immagine di una categoria che da sempre fornisce servizi ai cittadini e al Servizio sanitario nazionale». Servizi che il decreto sulle liberalizzazioni ora all’esame delle Camere rischia di cancellare: «Già oggi gli utili sul farmaco Ssn sono risibili» ricorda Zocchi «l’apertura di settemila nuove farmacie sarebbe la fine».
La disinformazione, in sostanza, va fermata e Federfarma Varese è pronta a  pur di richiamare l’attenzione dei media. «Dobbiamo spiegare quello che con il decreto accadrà alla qualità del servizio» prosegue Zocchi «per questo scriveremo al presidente del Consiglio e a quello della Repubblica per chiedere che i provvedimenti governativi siano basati su dati di fatto oggettivi e non su menzogne interessate e portate avanti da grandi gruppi economici». E se poi il decreto passasse comunque, la protesta salirebbe di tono: «A parte lo sciopero» chiude il presidente dei titolari varesini «siamo pronti a sospendere tutti i servizi erogati gratuitamente all’Asl. E magari sospendere anche la Convenzione».