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Politica e Sanità

08 Febbraio 2012

Generico, i medici chiedono incontro con farmacie


Fa ancora discutere la norma sul generico contenuta nel Dl liberalizzazioni: mentre si consuma un botta e risposta tra Farmindistria - potrebbe causare la chiusura di impianti in Italia - e Assogenerici - libera risorse per l’innovazione -, arriva la richiesta da parte dello Snami, uno dei sindacati della medicina generale, di un incontro con le farmacie, in tema di sostituibilità e di gestione delle scorte. «L’indicazione» si legge in una nota «è quella di rinforzare il percorso in cui sia sempre il medico a decidere. In questo senso la dicitura non sostituibile andrebbe usata nella ricetta sia che si tratti di un farmaco di marca che di un equivalente generico». Ma, continua lo Snami, «il sistema ha troppe falle. Ci arrivano segnalazioni quotidiane da tutta Italia che parecchie farmacie siano sprovviste dei farmaci generici che noi indichiamo come non sostituibili». Da qui la provocazione - «Che si autorizzi a vendere chi può farlo su tutto il territorio nazionale in modo che si abbiano sufficienti scorte» - e la proposta di un incontro con le farmacie. Dura sulla norma pro generico anche Farmindustria che, in una assemblea straordinaria, ne chiede la soppressione o almeno la modifica: «La misura provoca un''ingiustificabile discriminazione a favore dei generici, determinando il passaggio di quote di mercato da alcune imprese ad altre, con produzioni in larga parte estere, e causerà a breve il trasferimento coatto delle produzioni dall''Italia ad altri Paesi». Da Farmindustria arriva anche l’appello a provvedere «con urgenza a condizioni stabili e favorevoli all''innovazione». Parole dietro cui il leader di Assogenerici vede «un velato ricatto occupazionale»: Farmindustria «descrive come inevitabile la chiusura degli impianti produttivi nel momento in cui passasse la norma», ma la misura «si limita a rendere manifesto il senso delle leggi attualmente in vigore». Concorda invece sulla necessità di creare un assetto stabile a vantaggio dell’innovazione, ma va colto che «il primo passo verso la stabilità è la liberazione di risorse» grazie al fuori brevetto.

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