Politica e Sanità

08 Marzo 2012

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Remunerare le farmacie in base al risparmio assicurato dalla sostituzione sui generici. È una delle proposte messe davanti ai sindacati dei farmacisti francesi dalla Cnam (Caisse nationale d’assurance maladie, in pratica il servizio sanitario pubblico) nella cornice delle trattative per il rinnovo della Convenzione nazionale. Di fatto si tratta della conferma che a Parigi è ormai in pieno svolgimento il confronto per quella riforma della remunerazione delle farmacie che, in Francia come in Italia, i sindacati dei titolari auspicano in modo più o meno convinto per frenare l’impoverimento economico dei presidi.
Di certo i primi round lasciano presagire un match faticoso. Tutti sono d’accordo sul fatto che dal margine sul prezzo si debba passare a un sistema basato sull’onorario professionale (come indicava l’articolo 74 della legge che Sulla scorta della legge che a dicembre fissava il budget 2012 del servizio sanitario), ma a parte questo le opinioni sono ancora discordanti. La Cnam, per cominciare, vorrebbe ancorare gli onorari ad alcuni obiettivi concordati in convenzione come la sostituzione del generico, cosa che invece non entusiasma i sindacati: prima servirebbero provvedimenti quadro, come la prescrizione per principio attivo, per vanificare le resistenze opposte dai medici (forti anche da quelle parti). Poi c’è da discutere la remunerazione delle nuove “missioni”, ossia i servizi per la continuità ospedale-territorio nei quali la legge del 2009 coinvolgeva anche le farmacie (anche qui evidenti gli agganci con la realtà italiana): dopo il terzo incontro tra sindacati e Cnam, tuttavia, non si è ancora parlato di cifre e qualche sigla mostra già segni d’impazienza.