Politica e Sanità

12 Marzo 2012

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Si intensifica il dibattito alla Camera (foto) attorno al comma 17 dell’articolo 11, quello sul limite d’età per la direzione della farmacia. Come si ricorderà, nei giorni scorsi Federfarma nazionale aveva diffuso un documento del Servizio studi del Senato dal quale risulterebbe che la norma si applica soltanto alle società di gestione e alle sostituzioni. Per fare definitivamente luce, il sindacato sta per inviare al ministero della Salute un quesito che sollecita un’interpretazione definitiva del passaggio, ma nell’attesa sulla lettura del comma spuntano ulteriori opinioni. Venerdì, per esempio, Federfarma Roma ha divulgato un parere del proprio consulente legale che riattizza le preoccupazioni dei titolari. Innanzitutto, si legge nella nota dell’esperto, «è opportuno evidenziare che il Servizio studi non è soggetto legittimato a fornire un’interpretazione vincolante della norma». Poi c’è da analizzare il testo del comma: «da un punto di vista letterale» prosegue il consulente «il riferimento della norma è alla direzione della farmacia privata», quindi «il limite di età sarebbe applicabile a tutte le realtà imprenditoriali», senza distinzione. C’è però nel testo anche un riferimento all’articolo 11 della 475/68, che porterebbe invece a concordare con le conclusioni «del documento del Servizio studi del Senato». Opportuna, è quindi la conclusione del legale, la richiesta al Ministero di un chiarimento, in modo da determinare una volta per tutte «se con “direzione di farmacia privata” si intenda la figura del direttore» oppure la funzione a prescindere dal soggetto che concretamente la esercita.