Politica e Sanità

26 Marzo 2012

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«Rammarico e profonda delusione» a manifestarli in una nota Fenagifar, associazione dei giovani farmacisti,  dopo la lettura del documento dell’Ufficio Legislativo del Ministero della Salute. «Il Ministro sembra voler espropriare i farmacisti della “prestazione professionale”» secondo Fenagifar, «relegando la dispensazione del farmaco a un puro atto di “vendita”, dando la proprietà della Farmacia a un settore prettamente economico-commerciale, gestito quindi da chi vende (o, persino, produce) beni di consumo». E ancora, continuano i giovani farmacisti «in merito all’età pensionabile, con libera interpretazione della norma che obbligherebbe il titolare al compimento del 65° anno di età alla nomina di un direttore, non si vuole, così, rafforzare la strada della divaricazione fino alla separazione della proprietà dalla gestione? E rendere così più facile il terreno all’introduzione delle catene di farmacia di proprietà del capitale?». Inoltre l’associazione risponde anche alle Parafarmacie che  «si propongono demagogicamente a paladini del servizio pubblico ai cittadini, dimenticando di essere l’elemento più strumentalizzato del sistema, e il primo, in quanto più debole, che ne potrebbe pagare le conseguenze da noi temute. Confidiamo» conclude la nota «nelle parole del Presidente della Fofi, oltre ad essere favorevoli a uno sciopero dei farmacisti».