Politica e Sanità

05 Aprile 2012

---

«La sola strada percorribile per il cittadino come per il farmacista era e rimane quella di liberalizzare i farmaci di fascia C, sia pure con alcune limitazioni, e non quella di aprire 5000 farmacie» lo sottolinea l’Anpi, Associazione nazionale delle parafarmacie, commentando l’incontro svoltosi settimana scorsa a Genova sulla distribuzione dei farmaci in Italia organizzato dalla facoltà di Economia dell''Università cittadina e da Coop Liguria. Una considerazione che, secondo l’Anpi, no  ha trovato grosso riscontro a Genova, dove l’apertura prevista di farmacie è minima, ma che forse anche tra i titolari di altre città, come Reggio Emilia o Roma potrebbe trovare ben altra presa. «In queste città» sottolinea l’Anpi «il clima sarebbe stato certamente diverso e siamo sicuri che molti titolari avrebbero espresso ben altre valutazioni sulla possibilità di barattare l’apertura delle 115 farmacie di Roma (nei quartieri suburbani le farmacie aumenteranno del 35%) oppure delle 14 farmacie di Reggio Emilia (+38%), con la liberalizzazione dei farmaci di fascia C». Sulla stessa lunghezza d’onda le Coop, che come sottolinea Vincenzo Santaniello, Direttore Sviluppo Businees&Innovazione, considerano quella delle farmacie «una liberalizzazione che scontenta tutti» e «l’aumento del numero delle farmacie, un danno peggiore della tanto temuta liberalizzazione della fascia C». Ergo, conclude il suo commento Coop Italia «gli sconti difficilmente ci saranno per una semplice questione, ovvero che i farmacisti non se li potranno permettere».