Politica e Sanità

11 Aprile 2012

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Semaforo verde, per le farmacie francesi, alla riforma della remunerazione. A farlo scattare la nuova convenzione con la Cnam (Caisse nationale d''assurance maladie), l’ente sanitario nazionale, firmata mercoledì scorso dai sindacati dei titolari. In sostanza, l’intesa definisce un elenco di “onorari” per prestazioni professionali che entrerà in vigore a partire dal prossimo anno. Nella prima fase questi onorari assicureranno complessivamente ai titolari circa 700 milioni di euro, pari a poco più del 12% della remunerazione “Cnam”, ma l’obiettivo è quello di arrivare al 25% per il 2017. Di fatto, il meccanismo messo in campo dai francesi guarda più al sistema svizzero (retribuzione della prestazione professionale) che non a quello tedesco (quota fissa per confezione più percentuale sul prezzo al pubblico). Qualche esempio? Per la presa in carico dei pazienti in Tao, degli asmatici e di altre categorie, le farmacie prenderanno 40 euro all’anno, per le quali il farmacista è tenuto ad assicurare una visita iniziale e due visite di verifica. Poi ci sono gli onorari per obiettivi, in base a indicatori di salute o di efficienza economica. Sui generici, per esempio: il titolare che raggiunge l’85% delle sostituzioni riceverà un “premio” di tremila euro, ma sono previsti incentivi anche a chi mantiene la stessa marca di “off patent” agli ultra75enni.
Soddisfatti per l’intesa i tre sindacati che rappresentano i titolari di farmacia: per Philippe Gaertner, presidente della Fspf, «la logica dell’onorario è perfettamente giustificata sul piano professionale» ed è un passaggio ineludibile alla luce dei cambiamenti in atto nel mercato francese del farmaco, quest’anno in recessione del 2% secondo le stime degli esperti. Perché la convenzione entri in vigore dovranno essere emanati entro la fine dell’anno alcuni provvedimenti integrativi.