Politica e Sanità

19 Aprile 2012

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Tra i messaggi che la Fimmg, il principale sindacato della medicina di famiglia, ha voluto sottolineare, nel corso di una conferenza stampa dal titolo «Le ragioni della Fimmg», c’è anche l’indicazione che il sindacato aveva affidato a tutti i medici di famiglia all’indomani della norma contenuta nel Cresci Italia sui generici: quella cioè di riportare sulla ricetta la dicitura non sostituibile, sia nel caso di brand sia di generici, «a meno che non si sia professionalmente certi che il farmaco possa essere sostituito». Non a caso, Giacomo Milillo, segretario del sindacato, torna a ribadire alcune difficoltà che medici di famiglia e pazienti possono riscontrare con la norma: «La risposta di un paziente può essere diversa passando dal farmaco originale al generico o da un generico all''altro. Molto spesso gli equivalenti, pur essendo presenti nelle Liste di trasparenza, presentano nei rispettivi foglietti illustrativi alcune differenze sulle indicazioni e precauzioni d''uso. E Il continuo cambio del prodotto in corso di terapia per le malattie croniche produce evidenti disagi per il cittadino e necessita di aggiustamenti posologici da parte del medico». Ma, continua Milillo, «sottolineare questo aspetto non vuol dire mettere in discussione la validità dei generici, ma evidenziare la delicatezza della sostituibilità automatica, non solo tra farmaco originator e generico, ma anche tra due diversi generici». Nel corso della conferenza, Milillo fa anche il punto sulla vicenda con Le Iene: dopo la fase di valutazione da parte di un avvocato, «abbiamo dato mandato di presentare querela contro il programma televisivo in relazione al servizio Ricettopoli, andato in onda il 22 marzo scorso».