Politica e Sanità
26 Aprile 2012È entrato nella fase del reclutamento il progetto Zenith, l’accordo Federfarma-Ims per il monitoraggio dei mercati della farmacia. Da due settimane il sito istituzionale del sindacato reca un link dal quale i titolari possono sottoscrivere il contratto di adesione direttamente on line, mentre dall’inizio del mese opuscoli e lettere firmate Promofarma (la società di servizi di Federfarma che coordina l’invio dati delle ricette) circolano tra i farmacisti. Gli obiettivi del progetto sono noti: mettere in piedi una rete di farmacie che trasmettano mensilmente a Ims i dati «del mercato totale» (acquisti, vendite, magazzino) di farmaco e parafarmaco. Dati che, opportunamente “ripuliti” per tutelare la privacy, verrebbero poi utilizzati da Ims stessa per analisi ed elaborazioni da rivendere a tutti gli operatori interessati.
Per Federfarma il progetto Zenith è un’opportunità da cogliere al volo, in vista di quello che potrebbe succedere a breve con il progressivo dispiegamento della ricetta digitale: «Il nostro timore» spiega Gianni Petrosillo, amministratore delegato di Promofarma «è che l’invio dei dati di spesa Ssn non possa non transitare più dal sindacato. Perderemmo così la possibilità di effettuare analisi che hanno un valore consistente, si pensi solo alle trattative con le Regioni sulla dpc». Ed ecco quindi l’intesa con l’Ims: la società di ricerche riceverà dalle farmacie i dati del mercato totale, in cambio trasmetterà mensilmente alle Federfarma provinciali un report customerizzato con i trend non solo del canale farmacia, ma anche di Gdo e parafarmacie. E non basta: Ims fornirà anche supporto alle software house per l’adeguamento dei gestionali e verserà alle associazioni territoriali del sindacato un contributo annuale di 90 euro per ogni farmacia aderente (dei quali il 10% andrà a Promofarma per il coordinamento). E poi ci sono i titolari. Che in cambio dell’invio dati riceveranno (sempre da Ims) un software chiamato Farmareport, con il quale ottenere una fotografia dei prezzi medi praticati nella provincia su Otc e Sop (compresi i delistati in arrivo).
Questi stessi termini sono anche alla base delle perplessità sollevate dai farmacisti che criticano il progetto. L’Ims, è l’accusa, si assicura dati che sul mercato valgono, secondo gli esperti, più di un milione di euro (anche perché ai consumi verrebbero accoppiati età e sesso degli acquirenti, estrapolati dal codice fiscale, da cui analisi di vendita per “cluster” estremamente appetibili). Dati che le farmacie devono cedere per contratto gratuitamente, quando invece sarebbe più giusto fosse riconosciuta loro una contropartita economica, visto anche il momento. «Oggi l’Ims ha un campione di rilevazione formato da 2.500 farmacie» è l’obiezione di Petrosillo «alle quali versa un contributo di 250 euro all’anno. Se si mettono assieme il canone versato alle associazioni territoriali, il valore del report mensile e quello del Farmareport, più il supporto alle software house, si vedrà che la spesa sostenuta dall’Ims è decisamente più alta».
Intanto c’è da misurare la risposta delle farmacie alla campagna di reclutamento: l’obiettivo è quello di raccogliere seimila adesioni quest’anno, raggiungere quota novemila l’anno prossimo e arrivare a 12mila nel 2014.
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