Politica e Sanità

23 Maggio 2012

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Un incontro con il Governo su ruolo, funzione e prospettive occupazionali della figura del farmacista e sul mantenimento e potenziamento delle norme che tutelano i giovani. Questa la richiesta al centro di una lettera che la Fenagifar ha inviato al presidente del Consiglio, Mario Monti. «Il bene farmaco possiede una sua specificità e non può essere confuso con un bene di consumo» è la premessa, «così come la professione del farmacista è un’attività sanitaria a tutti gli effetti». Se è vero che «il modello anglosassone, vigente negli stati anglofoni e nel Nord dell’America, permette una maggiore libertà all’attività imprenditoriale, che diventa prevalente su quella sanitaria», si legge nella nota, è anche vero che «le statistiche dicono che assimilare il farmaco a un comune bene commerciale induce gli utenti a un uso improprio e anche ad abusi che creano la necessità di ricoveri ospedalieri». Per questo «le chiediamo se si è mai svolta un’indagine statistica su quanto inciderebbe sul Ssn il costo dei ricoveri derivanti dall’abuso o dall’uso improprio del farmaco. Riteniamo invece che il nostro modello, anche alla luce delle difficoltà economiche della finanza pubblica e dei sacrifici richiesti ai cittadini, opportunamente aggiornato, rappresenti un sistema di garanzie per la salute dei cittadini e per lo Stato».