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Politica e Sanità

05 Giugno 2012

Concorso, imminente il provvedimento del Governo su associazioni e direzione


Il ddl integrativo del Governo (nella foto Palazzo Chigi) su concorso straordinario e liberalizzazioni dovrebbe vedere la luce nei prossimi giorni, probabilmente entro la fine della settimana. E potrebbe assumere i panni di un decreto legge, che le Camere dovrebbero poi convertire prima delle vacanze estive (60 giorni di tempo giusti giusti, visto che il Parlamento chiude attorno all’8-10 agosto). Sono le voci che circolano in queste ore dopo l’incontro di giovedì scorso tra i dirigenti dei servizi farmaceutici regionali, convocato per mettere a punto il bando unico che le amministrazioni dovranno emanare entro il 24 giugno (vedi Farmacista33 di venerdì scorso). Alla riunione il ministero della Salute ha promesso che i correttivi all’articolo 11 sarebbero stati emanati nel giro di pochissimi giorni, in modo da permettere alle Regioni di arrivare alla scadenza di fine mese con il quadro normativo aggiornato. Come si ricorderà, infatti, tra i “rattoppi” decisi dal Governo c’era la rimozione del limite dei 40 anni per la partecipazione associata al concorso, limite che rischierebbe di innescare una valanga di ricorsi.
Se il Ministero vorrà rispettare l’impegno assunto, però, il provvedimento non potrà rimanere un disegno di legge. Facile allora che venga “rieditato” in decreto, dall’applicazione ben più veloce. Fanno certamente il tifo per questa ipotesi non solo i farmacisti over 40 in coda per il concorso, ma anche i titolari rurali: tra i provvedimenti che erano del ddl, infatti, c’è il rinvio di tre anni del comma 17 sulla direzione della farmacia (con esclusione dalla norma dei sussidiati). E forse fanno il tifo anche i titolari che con la revisione delle piante organiche si sono visti spuntare una nuova farmacia nei dintorni: nel decreto dovrebbe essere confermato anche il comma che elimina definitivamente il concetto di sede e autorizza il libero spostamento dei presidi su tutto il territorio comunale, fatta salva la distanza dei 200 metri e previa autorizzazione del sindaco (sentiti Asl e Ordine). A meno di ripensamenti dell’ultimo momento.

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