LISAE (Istituto di studi e analisi economica) segnala una tendenza positiva per i bilanci sanitari: il disavanzo della sanità italiana nel 2007 ha totalizzato 3 miliardi 169 milioni, con una riduzione del 30% rispetto all''anno precedente.
La cifra è imponente, ma si tratta del deficit più basso registrato negli ultimi anni. I sono contenuti nel Rapporto Finanza pubblica e Istituzioni, che dedica un capitolo alla sanità. Nel 2007, l''anno dei Piani di rientro per le 6 Regioni con i conti più in rosso, la spesa sanitaria è stata di 102 miliardi 519 milioni di euro, con un incremento del 2,9% rispetto al 2006, a fronte di un finanziamento - al netto dei fondi stanziati per la copertura dei disavanzi regionali - di 99 mld 351 mln euro. La spesa sanitaria ha quindi raggiunto, lo scorso anno, il 6,7% del PIL. Le sei Regioni sottoposte ai Piani di rientro (Lazio, Sicilia, Campania, Liguria, Abruzzo e Molise) nel 2007 hanno fatto registrare andamenti diversi. In Lazio e in Sicilia la spesa è diminuita, in Abruzzo è cresciuta (+2,7%) in linea con la media italiana, mentre in Campania, in Molise e in Liguria l''aumento ha leggermente superato la media (con tassi vicini al 4%). In queste Regioni i disavanzi si sono tuttavia ridotti considerevolmente rispetto al 2006. Un dato senz''altro positivo, secondo l''ISAE: la spesa sanitaria in Italia - si sottolinea nel rapporto - continua a crescere, comunque meno del Pil nominale e i disavanzi sono al livello più basso degli ultimi anni. "Sembra dunque che i Piani di rientro stiano producendo alcuni primi risultati positivi - si legge ancora - sia pure differenti tra le diverse Regioni coinvolte. Qualche dubbio riguarda, tuttavia, la piena adeguatezza dei Piani per il rigido congegno di modalità e tempi di attuazione, che prevedono, infatti, una serie di obiettivi intermedi, rigidamente definiti. N�, d''altra parte, le previste sanzioni sono necessariamente adeguate a correggere eventuali squilibri del Piano, poich� questo fornisce un incentivo solo a condizione che gli obiettivi previsti siano realmente realizzabili". L''Istituto, infine, nota che "gli interventi sinora attuati dalle Regioni sono stati limitati preminentemente alla spesa farmaceutica convenzionata e al blocco del turn-over del personale, mentre ancora lontane dall''avvio risultano le misure strutturali ampiamente previste nei Piani, e largamente imperniate sulla riorganizzazione dell''offerta ospedaliera e il conseguente ridimensionamento dei posti letto".
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