Politica e Sanità

15 Giugno 2012

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Sanità lombarda ancora nella bufera: ventotto persone indagate, tra cui il direttore generale della sanità Carlo Lucchina, i direttori sanitari delle quattro aziende ospedaliere finite nel mirino - Niguarda di Milano, Lecco, Busto Arsizio e Saronno - e manager di aziende private, tra cui la General Electric, nei confronti delle quali sono ipotizzati a vario titolo i reati di associazione per delinquere, turbativa d''asta, rivelazione del segreto d''ufficio e peculato. Le indagini riguardano principalmente presunti accordi per pilotare l''assegnazione di progetti di sperimentazione clinica ad alto contenuto tecnologico finanziati dalla Regione. In tutto sarebbero tre, per gli anni 2010 e 2011, e riguardano le apparecchiature per l''home care, gli ecoscopi e l''emodinamica: due sono ancora in corso di assegnazione, mentre uno è già stato assegnato. Si tratterebbe di diversi milioni di euro di finanziamenti regionali stanziati e in alcuni casi già erogati dalla Regione Lombardia. Nella giornata di ieri si sono svolte perquisizioni anche negli uffici di alcune società dell''assessorato regionale alla Sanità, negli ospedali Niguarda di Milano, di Lecco, di Busto Arsizio e Saronno. Il Niguarda fa sapere che i progetti di ricerca clinica in corso sono più di 150 e riguardano i temi più svariati, come per esempio la lotta ai tumori del colon-retto. Se si considerassero le sperimentazioni ad alto contenuto tecnologico il numero delle sperimentazioni potrebbe essere ancora più elevato. Intanto, dall''assessorato alla Sanità della Lombardia arriva il chiarimento che le ispezioni della Guardia di Finanza non hanno riguardato i propri locali e che l''assessore Luciano Bresciani non figura nell''elenco degli indagati.