Politica e Sanità

19 Giugno 2012

---

Potrebbe arrivare dalla sanità integrativa la ciambella di salvataggio per la farmacia italiana. Ne è convinto Luigi Zocchi, presidente di Federfarma Varese, dopo il recentissimo annuncio di Legacoop riguardante il lancio di “Progetto salute”, operazione di mutualità integrativa imperniata sul cooperativismo. «È dal 1996 che invito Federfarma a cogliere le opportunità provenienti dalla Sanità privata e dalle assicurazioni» spiega Zocchi a Farmacista33 «ancora una volta ci siamo fatti bruciare sul tempo da altri ma c’è ancora spazio per salire sul treno».
La conferma arriva appunto dalle Coop, che con Progetto salute puntano a mettere in rete le cooperative dei medici e le organizzazioni mutualistiche sociali per «generare un''offerta basata sull''ottimizzazione dei processi di salute». A fare da matrice, iniziative già consolidate del panorama cooperativo come il poliambulatorio di Cinisello Balsamo, in provincia di Milano, creato nel 1989 per metterlo a disposizione dei quartieri sorti in edilizia cooperativa e oggi fornito di un servizio di odontoiatria, una Rsa e un appartamento “protetto” per anziani autosufficienti. «Sono progetti che dovremmo seguire con attenzione» è il parere di Zocchi «perché tutte le iniziative dirette a creare assicurazioni integrative e casse malattia per gruppi professionali o settori produttivi istituiscono di fatto coperture mutualistiche sui farmaci di fascia C. È il sistema che in Francia chiamano del “terzo pagante” e Oltralpe le farmacie ne hanno tratto vantaggi per gli effetti che hanno avuto sui prezzi dei medicinali: più bassi sono, maggiore è la percentuale di rimborso riconosciuta dalla mutua e quindi la domanda degli assicurati. È un sistema che andrebbe assecondato anche da noi, per i titolari rappresenterebbe un contrappeso alla perdita di marginalità della ricetta rossa».