Politica e Sanità

20 Giugno 2012

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Cambio di passo. A chiederlo, tramite lettera, a vertici nazionali dell’Associazione è Federfarma Liguria, preoccupata per un verso dai recenti provvedimenti negativi per le farmacie e, dall’altra, dalla mancanza di una strategia chiara ed efficace di risposta.
«Il superamento della pianta organica» si legge nel documento «corre il rischio di compromettere l’efficienza delle farmacie territoriali. La liberalizzazione di orari e turni amplifica in negativo gli effetti che il calo della spesa farmaceutica convenzionale ha sulla redditività delle nostre farmacie e il progetto di nuova remunerazione allo studio appare debole, quasi impalpabile e non ci risulta sia stato condiviso con le regioni nemmeno per quanto riguarda le sue linee generali. A fronte di tutto ciò la categoria, la nostra base, non riesce a leggere e comprendere quali strategie, quali azioni vengano messe in campo dal sindacato per cercare di uscire dall’empasse e dalla spirale discendente dei margini e della redditività delle farmacie». La nota si chiude con un appello diretto ad Annarosa Racca da parte di Elisabetta Borachia, presidente di Federfarma Liguria e firmataria della lettera: «Sono pertanto a chiederti, a nome dei colleghi liguri, un momento di riflessione e condivisione reale all’interno della nostra categoria in occasione del quale approfondire insieme quali scenari tu ipotizzi per la farmacia di domani, quali le opportunità e quali le minacce, quali azioni o percorsi è necessario adottare e soprattutto, come intende Federfarma agire concretamente per salvaguardare, tutelare e rappresentare efficacemente gli interessi dei titolari di farmacia». Il coordinamento delle Regioni di oggi, con all’ordine del giorno le sanzioni a carico delle Federfarma che non hanno appoggiato lo sciopero di marzo, potrebbe essere la prima occasione di confronto.