Politica e Sanità

22 Giugno 2012

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Si può parlare di unità delle componenti della professione solo in presenza di un’equa distribuzione delle opportunità tra tutti i farmacisti. A mancare è poi un sistema elettivo, all’interno della Fofi, che garantisca rappresentatività a tutti, di modo da diventare reale specchio della categoria. Queste le riflessioni che il Movimento nazionale liberi farmacisti fa all’indomani del primo incontro del tavolo delle componenti professionali organizzato dalla Federazione. «L''autorità e l''autorevolezza di chi rappresenta posizioni maggioritarie» scrive Mnlf in un documento conclusivo «deve necessariamente passare al vaglio democratico della scelta degli iscritti, ma perché questo incontri il riconoscimento universale è necessario che il sistema elettivo sia strutturato in modo da porre tutte le componenti in grado di poter esprimere la propria posizione e questo non in maniera estemporanea, ma continuativa e strutturata: questo significa che gli eletti devono essere espressione direttamente proporzionale delle varie componenti e il Comitato centrale non essere il frutto di accordi tra poche, ma forti rappresentanze provinciali». Altro tema di riflessione la situazione dei collaboratori, che, «nelle varie professionalità sono l''unica componente veramente penalizzata e umiliata, sia economicamente che professionalmente». Farmacia non convenzionata, si legge ancora «o sistema tedesco poca importa: l''importante è dare a tutti eguali opportunità. Se saremo in grado di fare questo salto culturale, allora potremmo parlare di unità e fare blocco unico contro i grossi gruppi di capitale e mantenere quell''autonomia economica, premessa imprescindibile per l''autonomia professionale».