Politica e Sanità

02 Luglio 2012

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Stop a iniziative legali temerarie che potrebbereo risultare dannose per le oltre 3.700 famiglie di operatori sanitari che ricevono costante assistenza. È l’appello che Fnomceo, Fnovi, Fofi e i loro sindacati rivolgono ai propri iscritti nel tentativo di salvaguardare la stabilità dell’Onaosi. «A fronte di una richiesta di restituzione di circa 600 euro lordi, le spese di difesa per le azioni legali promosse contro l’Onaosi costano alla Fondazione circa 1.000 euro ciascuna, superando quindi di gran lunga il motivo del contendere» si legge in una nota congiunta. «I medici chirurghi e odontoiatri, i veterinari, i farmacisti, possono ben comprendere che le offerte ricevute di patrocinio per la restituzione delle somme massime suddette, sono motivo di forte destabilizzazione per la Fondazione».
Intanto il ministro Balduzzi ha annunciato provvedimenti per chiudere il contenzioso legato ai ricorsi relativi al quadriennio (2003-2006) in cui i contributi erano obbligatori.
«L''Onaosi è uno degli esempi di come fare Welfare partendo da iniziative private» ha detto Balduzzi in un convegno Onaosi tenutosi nei giorni scorsi. «La Fondazione si pone come modello per le altre categorie di lavoro, soprattutto in un momento come questo. Per questi motivi è necessario intervenire per trovare una via di uscita che non sia solo un palliativo e che possa evitare quello stillicidio di provvedimenti che rischiano di mettere a repentaglio la sopravvivenza dell''Ente. Speriamo di riuscire a farlo con un Decreto legge entro luglio».