Politica e Sanità

20 Luglio 2012

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L’invito a fare “saldi di fine stagione” anche in farmacia, avanzato alcuni giorni fa da Codacons (Farmacista33 - 18 luglio 2012) rischia, da una parte, di incentivare l’uso inappropriato dei farmaci e, dall’altra, di accentuare le difficoltà reddituali che le farmacie stanno attraversando. Sono questi i temi sollevati, rispettivamente, da Federfarma Verona e dal Movimento spontaneo farmacisti italiani (Msfi), in risposta alla richiesta dell’associazione consumatori di avviare sconti e ribassi su farmaci di largo consumo. «Non deve essere assolutamente incentivato l’uso dei farmaci, anzi va calmierato!» rilancia Marco Bacchini, presidente dei titolari veronesi «Il farmaco va acquistato solo quando serve e usato sotto consiglio di medico e farmacista» per non alimentare l’uso non corretto o l’abuso, che già avviene, di analgesici e antinfiammatori, scambiati spesso da molti pazienti per “caramelle”. «L’incentivazione dell’uso del farmaco» aggiunge «si ripercuote inoltre anche sul futuro del soggetto poiché può provocare il rischio, tutt’altro che remoto, di farmaco resistenze ed allergie, aspetti che al di la di interessare la salute del paziente comportano un significativo peso per le tasche dello stesso». Msfi riporta, invece l’attenzione sulla crisi economica e definisce la proposta Codacons pericolosa perché espone la farmacia «a forte rischio di scomparsa» e perché «potrebbe far sorgere incomprensioni e disordini tra farmacisti e pazienti». Inoltre, torna a sottolineare l’errore dell’Associazione che «equipara il farmaco, bene di primaria necessità da utilizzarsi solo quando necessario e per il giusto periodo di cura, a un cesto di pomodori o a un vestito stagionale».