Politica e Sanità
20 Luglio 2012La spending review per alcuni aspetti è in realtà un semplice taglio lineare che va a discapito delle amministrazioni virtuose. Ad affermarlo Pietro Ichino, giuslavorista, durante un intervento al convegno «Premiare il merito in Sanità» organizzato dall''associazione I-Think di Ignazio Marino. «La spending review per alcuni aspetti va sicuramente nella direzione giusta, ma per altri sembra che sia una misura che corrisponde allo schema del taglio lineare». Tra gli esempi portati da Ichino c’è il capitolo degli organici pubblici, ma il principio può essere esteso anche ad altri settori: «l''obiettivo dovrebbe essere quello di un esercizio pieno da parte dei dirigenti delle proprie prerogative manageriali, con facoltà di trasferire o licenziare dove la situazione lo richieda. Cosa ben diversa è prevedere un obbligo generale di taglio degli organici del 10%, che può essere eccessivo in alcune situazioni e insufficiente in altre». Concorda anche Ignazio Marino: «Un lavoro chirurgico implicherebbe distinguere tra chi è virtuoso e chi invece non lo è, mentre il governo si comporta come un giardiniere che taglia la siepe tutta uguale». Ma secondo Ichino è possibile che ci siano delle modifiche al decreto prima dell''approvazione: «I margini ci sono e stiamo lavorando per migliorarla». Tra i correttivi proposti, aggiunge Marino, «la trasformazione dell''Agenas in una vera e propria agenzia di valutazione indipendente sulla sanità e la messa in rete tra loro delle centrali di acquisto regionali. Non è possibile che un operatore possa vendere lo stesso dispositivo a prezzi molto diversi tra loro alle singole regioni».
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