Politica e Sanità

24 Luglio 2012

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Si accelera sulla spending review: è in corso da ieri la scrematura dei quasi duemila emendamenti presentati al decreto che deve essere ultimata oggi, insieme alla presentazione da parte del Governo delle sue modifiche. Scontato ormai il ricorso alla fiducia, sia all’aula, dove il testo dovrà essere votato giovedì, invece che venerdì, come inizialmente previsto, sia alla Camera. Intanto arrivano già le prime ipotesi su come potrebbe cambiare la sanità all’indomani dell’approvazione del provvedimento: sul sito economico Lavoce.info, in particolare, si mettono nero su bianco le possibili proposte attraverso cui le regioni potranno avviare il «percorso di riorganizzazione dei propri servizi sanitari», senza compromettere l’assistenza per i cittadini. Tra le misure citate spinta su generici e distribuzione per conto è senz’altro una strada che potrebbe determinare un contenimento della spesa senza a intaccare i servizi. Ma anche riorganizzazione della rete delle cure primarie, «con il sostegno all’associazionismo in medicina generale (avvio delle unità complesse di cure primarie, continuità assistenziale», il chronic care model (la proposta è già stata attivata in via sperimentale dalla Lombardia) e una «rete di strutture intermedie per la fase post-acuta, con la riconversione dei piccoli ospedali». Il provvedimento rimane comunque oggetto di critica: continuano ad arrivare dalle sedi provinciali di Federfarma le adesioni alla serrata, fissata per giovedì, contro norme «inaccettabili», mentre dalla commissione Igiene e sanità arriva il «parere favorevole con condizioni». In particolare, per quanto riguarda la farmacia la richiesta è di «rendere temporanee, in analogia a quanto previsto per l’onere posto a carico dell’industria farmaceutica, le trattenute aggiuntive previste a carico delle farmacie, prevedendone il termine al 31 dicembre 2012, data entro la quale dovrà essere definito un nuovo sistema di remunerazione».