Politica e Sanità

05 Dicembre 2012

---

Forti polemiche ha suscitato in Francia l’iniziativa di un farmacista di Caen, che ha dato il via a un canale di vendita su internet di farmaci Otc, parallelo a quello tradizionale. La vendita online di medicinali ha provocato infatti una reazione unanime dei principali sindacati dei farmacisti (Uspo -Union de syndicat de pharmacie d’officine e FSPF -Federation de syndicats pharmaceutiques de France), che hanno fatto fronte comune  per contrastare i rischi insiti nella diffusione di questo circuito virtuale e difficilmente controllabile. Gli argomenti certamente non mancano, e vanno dalla sicurezza, «più della metà dei farmaci venduti su internet sono contraffatti», fino all’inutilità del servizio, «attualmente non se ne sente alcuna necessità» dal momento che l’offerta di farmacie di prossimità sul territorio è ampia, sia in termini di numero che di orario, ed esistono già sistemi gestiti dalle farmacie stesse per consegnare i farmaci a chi non si può spostare da casa. Inoltre, fa notare l’Uspo, la vera richiesta da parte del pubblico di farmaci online non è certo quella degli Otc, ma di farmaci “a prescrizione”, per usi illegali o rischiosi. Per tutti questi motivi, sia l’Uspo, sia l’Fspf hanno ufficialmente richiesto al Ministero della Salute di prendere una posizione chiara e netta per vietare la vendita web. In particolare, la Fspf sostiene che «questa particolare forma di vendita a distanza si scontra con le regole di base della sicurezza dei medicinali da banco» e inoltre non consente quel rapporto diretto tra farmacista e paziente che si pone come parte integrante e irrinunciabile della cura stessa.