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Politica e Sanità

20 Febbraio 2013

Sigarette elettroniche: per l''Ue il futuro è in farmacia


Nuove regole in arrivo per le sigarette elettroniche contenenti nicotina: una proposta di legge della Commissione europea stabilisce che quelle che ne contengono più di 2mg siano considerate farmaci e dunque autorizzate come tali e vendute in farmacia. «Si tratta di una proposta che dovrà seguire l’iter parlamentare europeo e verrà adottata nella prima metà del 2014» spiega Paola Testori Coggi, direttore generale della Direzione generale per la salute e i consumatori della Commissione «e prevede, tra le altre cose, una nuova regolamentazione per le sigarette elettroniche. Questi dispositivi possono servire nella terapia sostitutiva della nicotina per smettere di fumare e, qualora ne contengano più di 2mg, dovranno essere assimilabili a un farmaco e quindi prevederne lo stesso iter di autorizzazione per poi essere vendute in farmacia. Solo per le sigarette elettroniche prive di nicotina o con contenuto inferiore a 2mg resterà la libera vendita». Il giro di vite su questi dispositivi, chiarisce Testori, «servirà a limitare i potenziali pericoli dati dalla poca conoscenza di ciò che contengono, dall’attrattività che esercitano sui giovani, target molto vulnerabile, e un possibile uso non per smettere di fumare ma per superare il divieto di fumare nei luoghi pubblici, e quindi mantenere la dipendenza dalla nicotina». Ma queste non sono le uniche novità della direttiva, che va a modificare quella del 2001 sui prodotti del tabacco: «Le altre novità, infatti, riguardano le sigarette tradizionali» chiarisce l’esperta «per esempio è previsto che il 75% della superficie del pacchetto dovrà riportare informazioni al consumatore sui rischi del fumo e su come smettere, e solo il 25% lasciato al marchio, decideranno poi i singoli stati membri se passare al plain packaging, cioè la totale assenza della marca. Inoltre, verrà vietata l’aggiunta di aromi che attirano molto i giovani. E infine, verrà aumentato il controllo per evitare la vendita illegale di sigarette». E conclude: «Con la nostra proposta vogliamo ridurre consumo di fumo di sigaretta, che uccide 700mila persone ogni anno, ma soprattutto vogliamo agire sulle fasce più giovani, poiché il 70% dei fumatori ha iniziato prima dei 18 anni e il 90% prima dei 25».

Simona Zazzetta

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