Politica e Sanità

14 Marzo 2013

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L’annunciato sciopero dei dipendenti delle farmacie comunali, contro l''applicazione del regolamento unilaterale adottato da Assofarm, che avrebbe dovuto coinvolgere diverse amministrazioni della provincia di Lucca, si è limitato al Comune di Lucca. Massimiliano Bindocci (Filcams Cgil) segnala che in città «6 su 7 farmacie sono rimaste chiuse, aperta solo la h24 con due dipendenti precettati a turno», mentre quasi tutte le altre amministrazioni hanno accolto le istanze dei sindacati e hanno posticipato l''applicazione del regolamento unilaterale e continuato ad applicare il contratto collettivo nazionale. «Ai lavoratori farmacisti e collaboratori» spiegano le sigle «di fatto con questo regolamento vengono aumentate le ore lavorative, ridotto il salario con dei meccanismi che apparentemente non toccano lo stipendio, ma che si traducono in buste paga più leggere anche di qualche centinaio di euro». L’iniziativa è stata giudicata inopportuna dalla “controparte”, secondo Francesco Schito, vice presidente di Assofarm, infatti «si tratta di azioni di disturbo dei sindacati, che operano in una trattativa nazionale in corso e che sta andando avanti e che non si è mai interrotta». E aggiunge: «Sono nella piena libertà di farlo, ma dovranno risponderne all’amministrazione e ai cittadini». E sulla trattativa per il contratto nazionale Schito richiama al «buon senso» e conclude: «C’è una discussione in corso e le diverse posizioni sono al vaglio dell’assemblea di Assofarm. Le nostre ragioni vanno nella direzione di voler mettere le farmacie comunali nella condizione di stare sul mercato per offrire ai dipendenti la prospettiva di continuità».