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Politica e Sanità

22 Marzo 2013

Federfarma Fvg, integrare strutture private e pubbliche aumenta la qualità


«La scelta di affidare sempre più la distribuzione dei farmaci in poche strutture accentrate, oltre ai costi per gli spostamenti sul territorio, comporterebbe la conseguenza di impoverire ulteriormente un così importante settore economico, e generare contemporaneamente nuovi costi a carico della sanità pubblica» lo sottolinea il segretario regionale di Federfarma Friuli Venezia Giulia, Alessandra Forgiarini, commentando la ricerca sull''impatto della farmacia sul sistema economico regionale, svolto dal prof. Fabrizio Gianfrate e presentato a Trieste nel corso di un Congresso organizzato dai titolari. «La qualità del servizio sanitario pubblico» continua Forgiarini  «dipende da una valorizzazione delle strutture private convenzionate in un''ottica di integrazione funzionale con le strutture pubbliche, piuttosto che da un''artificiosa contrapposizione tra esse». Dai dati presentati emerge come la spesa procapite per farmaci in Friuli Venezia Giulia è inferiore alla media nazionale, mentre i consumi sono invece in linea, prevalentemente per l''elevata età media della popolazione. Nel bilancio 2011 della sanità del Fvg, dei 22 milioni totali di risparmi la farmaceutica convenzionata contribuisce con 15 milioni. La farmacia in regione ha un fatturato medio di oltre un quinto inferiore a quello medio italiano (+21,8%); è più piccola della media, data la presenza elevata delle farmacie rurali, quindi è economicamente più esposta a crisi e contingenze negativi. Dal 2007 al 2012, la spesa del Servizio sanitario in farmacia è calata del 16,1%, le ricette aumentate del 17,7%, l''inflazione del 10,4%. Il reddito netto medio delle farmacie in regione è passato dal 5,5% al 1,3% (-78,5%). Il 70% degli occupati sono laureati, il 77% è donna, i contratti a tempo indeterminato sono il 98,5% e occupano i tre quarti circa di tutti i laureati in farmacia; il valore aggiunto della farmacia è sceso del 9,26% dal 2007 al 2012. Le farmacie contribuiscono con la loro produzione fino al 7,29%, e con il loro valore aggiunto fino al 5,38% del Pil regionale.

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