Politica e Sanità

25 Marzo 2013

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Fatturati in calo (-0,83%), leggera frenata dell''export e diminuzione del giro d''affari per il canale farmacia (-5,3%), questo è il bilancio dell’anno 2012, «da recessione» secondo Farmindustria. I dati sono stati diffusi ieri al convegno “Innovare per crescere”, conclusosi sabato a Tirrenia (Pisa) e promosso da Asis, l''associazione studi sull''industria della salute. Una recessione sofferta soprattutto dalle imprese del farmaco, e dalla quale si può uscire, ha sottolineato Massimo Scaccabrozzi, presidente di Farmindustria, solo se si punta all’innovazione che è una «qualità propria del settore farmaceutico che conta 6 mila addetti in ricerca, 1,2 miliardi di investimenti in questo campo e l''81% delle imprese con attività innovative. L''industria farmaceutica è un''eccellenza del manifatturiero italiano e può contare su un export del 65%. È seconda, in termini di produzione, solo alla Germania». Ma nonostante la crisi, ha detto Marco Macchia, presidente Asis e del corso di laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche all''Università di Pisa « tutti gli interlocutori che hanno accettato di partecipare a queste giornate di studio, sono convinti che il sistema Italia, e con esso il settore farmaceutico, possa ripartire. Il problema è riuscire a interpretare senza pregiudizi le sollecitazioni e il bisogno di cambiamento del comparto salute che sta già subendo drastiche trasformazioni e che costringerà tutti i protagonisti ad adeguarsi».