Politica e Sanità
28 Marzo 2013Il mercato italiano dei farmaci a temperatura controllata si affida a uno schema di trasporto consolidato, ma esposto al rischio di inefficienze tecniche, che prevede l’impiego di mezzi e filiali con aree refrigerate dedicate allo scopo. È quanto emerso dal convegno “Il trasporto 2°-8°: come affrontare le attuali criticità”, organizzato a Milano da Tnt Express Italy, azienda provider di servizi per il trasporto, con il patrocinio dell’Afi (Associazione farmaceutica industria). Il mercato dei farmaci termosensibili, che già interessa circa 2.000 presidi ospedalieri e circa 18.000 farmacie, è in continuo aumento ed è necessaria una logistica ineccepibile, per la gestione degli imballi e la puntualità inderogabile, e la capacità di mantenere la catena del freddo è un fattore determinante per conservare inalterate le caratteristiche del prodotto. Ottenere tutto ciò non è semplice, ha commentato Marcello Fumagalli, general manager di Cpa (Chemical pharmaceutical generic association): «soprattutto in un sistema produttivo di tipo moderno e globalizzato. Spesso la produzione farmaceutica e lontana dal luogo di consumo ed e richiesta una ingegnerizzazione per il mantenimento delle condizioni ottimali di conservazione dei medicinali anche durante il trasporto». La logistica trasporto deve inoltre affrontare diverse criticità tutte italiane, come ha apiegato Alberto Bartolini, responsabile dei Gruppi di studio supply chain management dell’Afi: «Da una parte c’è un’orografia particolare del territorio italiano che non facilita una gestione ottimale delle tempistiche, dall’altra un panorama legislativo frammentario ed eterogeneo con leggi, normative e raccomandazioni emesse in un arco temporale di almeno 20 anni. In questi giorni» ha aggiunto «è stata emanata a livello Ue la Linea guida sulla buona distribuzione del farmaco, che, una volta recepita dagli Stati membri, certamente contribuirà a fare maggiore chiarezza su tutto il processo di distribuzione del farmaco, compresa la delicata fase del trasporto». Infine, Batolini ha ricordato che «va tenuto sempre presente che è responsabilità di chi “distribuisce” assicurare e dimostrare che il farmaco sia trasportato in condizioni che assicurino la qualità, che proteggano da danneggiamenti, furti, manipolazioni nel rispetto delle condizioni ambientali idonee. Necessità di dimostrare il mantenimento delle condizioni sopra descritte. L’approccio suggerito è quello della valutazione del rischio nel definire le modalità di trasporto».
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