Politica e Sanità
16 Aprile 2013«Le amministrazioni potranno cominciare a pagare i debiti subito dopo la pubblicazione del decreto»: queste le parole con cui il ministro dell’Economia Vittorio Grilli annunciava lo sblocco dei primi miliardi per il rimborso alle imprese creditrici. Ora che è il decreto è stato firmato, siamo di fronte a un calendario complesso di scadenze a cui la pubblica amministrazione dovrà adeguarsi per pagare i debiti arretrati. Come fa notare Il Sole 24 Ore, si tratta di ben quattordici appuntamenti: dal 29 aprile fino al 15 febbraio dell''anno prossimo, quando è previsto che le Regioni riceveranno dal Ministero le ultime tranche di fondi per completare il saldo dei pagamenti dovuti alle imprese. Se il 29 aprile di quest’anno le pubbliche amministrazioni si dovranno accreditare alla piattaforma elettronica delle certificazioni, fin dal giorno successivo si richiede loro di fare chiarezza riguardo all’ammontare dei debiti accumulati fino al 31 dicembre scorso e ormai certi ed esigibili. Ma quando le imprese potranno cominciare a vedere saldati i primi crediti? Per poter beneficiare dei pagamenti, le imprese dovranno soddisfare condizioni stringenti, tanto che la Confindustria è intervenuta denunciando un meccanismo troppo complesso e sollecitandone una semplificazione. Per il futuro, l’adeguamento a normative europee impone alle Asl di pagare i fornitori entro 60 giorni e alcune Regioni si stanno muovendo in questa direzione. Una di queste è il Piemonte, il cui presidente, Roberto Cota, ha annunciato per la prossima settimana la presentazione di «un crono-programma per far sì che nel 2014 i pagamenti delle Asl ai fornitori non superino i 60 giorni». Si tratta di un obiettivo ambizioso per una Regione dove i tempi di pagamento sfiorano l’anno e in cui i debiti delle Asl verso i fornitori sono dell’ordine dei 3 miliardi. Trovare i fondi necessari non sarà facile e per i cittadini piemontesi si profilano aumenti dell’Irpef e un rincaro delle tariffe del trasporto pubblico locale.
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