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Politica e Sanità

24 Aprile 2013

Spesa Ssn farmaci: quasi la metà per i fuori brevetto


La spesa per i medicinali a brevetto scaduto da parte del Servizio sanitario nazionale nel 2012 ha raggiunto quasi la metà del totale, il 46%, mentre i farmaci fuori brevetto inseriti nelle liste di riferimento Aifa sono stati pari a oltre il 66% del totale delle confezioni erogate dal Ssn. Il dato è stato diffuso dall''opuscolo sulla spesa farmaceutica convenzionata redatto da Federfarma, nel quale si legge anche che i generici hanno coperto il 24% delle confezioni e oltre il 13% della spesa. Spesa farmaceutica convenzionata che complessivamente, ricorda Federfarma, è diminuita nel 2012 per il sesto anno di calo consecutivo, questa volta del 9,1% rispetto al 2011. Secondo la Federazione questo risultato è stato raggiunto «soprattutto grazie all’impegno delle farmacie che hanno contribuito in misura rilevante a diffondere una cultura del farmaco equivalente» ma la flessione della spesa è dovuta «alla continua riduzione dei prezzi dei farmaci, all’aumento delle trattenute a carico delle farmacie e alla diffusione della distribuzione diretta di medicinali da parte delle Asl e comporta una situazione di forte sofferenza economica per le farmacie». Il contributo delle farmacie al contenimento della spesa convenzionata per i farmaci, complessivamente, si aggira attorno a 800 milioni di euro, stando a quanto riporta l’opuscolo. «Diventa sempre più indispensabile e urgente» commenta, dunque, Federfarma in una nota che accompagna il report, «cambiare il sistema di remunerazione delle farmacie, in linea con quanto previsto da alcune norme di legge finora inattuate. Tali norme prevedono il passaggio dall’attuale sistema di remunerazione, basato su una quota percentuale sul prezzo del farmaco, a un sistema costituito da un importo fisso per ciascuna confezione e da una ridotta quota percentuale sul prezzo. Questo sistema, già sperimentato con successo in altri Paesi, renderebbe conveniente per il Ssn la distribuzione in farmacia anche dei medicinali più costosi, oggi distribuiti direttamente da ospedali e Asl».

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