Politica e Sanità
15 Novembre 2011Una cabina di regia nazionale, tra Governo e Regioni, per promuovere le buone pratiche neli enti locali che hanno una gestione della sanità economicamente sbilanciata o di qualità inferiore allo standard
"Conto, nei prossimi giorni, di avviare il confronto con le Regioni più forti, che hanno dimostrato di avere buone pratiche, con l''obiettivo di fare in modo che questi comportamenti virtuosi siano esportati a chi - dice - ha pratiche viziose" lo ha detto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ieri pomeriggio a palazzo Madama, ai senatori della Commissione Igiene e sanità. Secondo la strategia di Sacconi, la Cabina di regia dovrebbe avvalersi di indicatori in continuo aggiornamento, ma anche di due fondamentali elementi di monitoraggio. "Il primo riguarda i livelli essenziali di assistenza (i Lea) e il loro eventuale scostamento in alcune realtà. Dunque un parametro qualitativo dell''assistenza fornita dai servizi sanitari, che non può prescindere dal nodo delle liste d''attesa. Il secondo, invece - prosegue il ministro - prevede la collaborazione con l''Economia e riguarda le dinamiche di spesa. Con questi strumenti - auspica Sacconi - arriveremo a un ''pilotaggio'' più stretto e condiviso della sanità in tutto il Paese". Nel determinare gli impegni futuri delle Regioni sul secondo punto, quello della spesa, sarà importante, rileva Sacconi, "il prossimo federalismo fiscale". "Qualunque sia la capacità delle Regioni - spiega - dovranno essere garantite le entrate derivanti dai costi standard. Ma si dovrà anche arrivare gradualmente al superamento della spesa storica, un passo fondamentale - assicura - per la coesione nazionale, che è parte di quella sociale. Avvertiamo tutti questo problema - precisa Sacconi - ma serve da stimolo per chi vive nelle Regioni maggiormente in difficoltà per innescare meccanismi virtuosi di responsabilità". Il federalismo fiscale, sostiene Sacconi, si sosterrà con il principio delle deterrenze. "Se lo scostamento dei conti di una Regione si mantiene entro certi limiti - continua - aumenterà la pressione fiscale. Ma - aggiunge subito - oltre una certa soglia il federalismo fiscale diventa odioso. E allora si dovrà lavorare a ipotesi di commissariamento dell''intero istituto regionale, come per il fallimento delle aziende. Dunque con la ''consegna dei libri'' alle elettrici e agli elettori. Pensando anche a ipotesi in cui gli amministratori falliti non siano ricandidabili. Dobbiamo pensare a questo, e lo prefigura lo stesso Patto per
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