Politica e Sanità

24 Maggio 2013

---

Il prefetto di Benevento si è visto recapitare un sollecito, a firma di Federfarma Benevento, per «il rispetto della piattaforma d’intesa convenuta con i vertici della Asl Bn nel corso della riunione che si è tenuta il 3 aprile in Prefettura». La missiva, come riporta la versione online de Il Mattino, giunge dopo che l’impegno a convocare un nuovo vertice per pagare anche il mese di febbraio, non è stato rispettato e non ci sono state risposte ai tentativi di dialogo di Federfarma. E inoltre le spettanze di gennaio avrebbero impiegato ben 20 giorni (dal 26 aprile a 17 maggio) per ”transitare” dall’Asl alle farmacie: ritardi su ritardi, dunque. “L’intesa – si legge nel documento – riguardava l’individuazione di un percorso sostenibile di riduzione dei tempi di pagamento: dispiace constatare che gli impegni tecnico–operativi assunti in quella sede dell’Asl, ad eccezione del pagamento ordinario della sola mensilità di gennaio 2013, non risultano, fino ad oggi, onorati, essendosi arenati in una inspiegabile strategia dilatoria ed evasiva, caratterizzata, tra l’altro, da un deficit di comunicazione. Inoltre sottolinea l’associazione sindacale dei farmacisti “restano drammaticamente irrisolti i nodi relativi all’esecuzione del decreto n° 35/2013, in ordine al ripianamento delle mensilità non pagate al 31 dicembre dello scorso anno”. Non ci sono aperture nemmeno sulla riduzione dei tempi di pagamento; nel Sannio la situazione non è migliorata, mentre persistono forti differenze tra una provincia e l’altra: all’Asl di Avellino non ci sono ritardi, a Salerno i ritardi non superano i 30 giorni, arrivano a 60 giorni a  Caserta, 120 all’Asl Napoli 2 e Napoli 3. All’Asl Napoli 1, la più grande del capoluogo, per ricevere le spettanze, si devono attendere in media 3 mesi. A Benevento la situazione è davvero drammatica, i ritardi hanno toccato i 180 giorni. Da qui la nota inviata al prefetto, nella speranza che possa intervenire per sbloccare la situazione prima che diventi insostenibile per le famiglie dei lavoratori.