Politica e Sanità

01 Luglio 2013

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La Facoltà di farmacia che l''Università degli studi di Milano aprì otto anni fa a Tirana, in Albania, chiuderà nel 2014. Lo ha reso noto il preside, Paolo Castano spiegando che l’iniziativa fu opera «dell''allora preside di Farmacia dell''ateneo milanese, Rodolfo Paoletti, con il finanziamento dell''Istituto dermopatico dell''Immacolata, e a Tirana formò un campus universitario insieme alla facoltà di Medicina dell''Università romana di Tor Vergata e la facoltà di Economia dell''Università di Bari». La particolarità dell’ateneo è il rilascio del doppio titolo, «sia quello albanese sia la laurea italiana, valida in Europa» precisa Castano. E aggiunge: «In questi anni la facoltà è cresciuta fra mille difficoltà, con alti e bassi, e due anni fa le tre facoltà insieme hanno dato vita all''Università Cattolica di Tirana, la più grande iniziativa culturale italiana all''estero». Nell’ateneo operano 450 docenti (di cui 40 milanesi) inviati ogni anno dalle tre facoltà italiane originarie e stipendiati dalla Congregazione figli dell''immacolata concezione.
«Purtroppo l''Università di Milano deve ritirarsi da questa iniziativa» spiega il rettore, Gianluca Vago «per rafforzare le attività formative nella sede di Milano. E con 40 docenti in più riusciamo appena a consolidare la nostra offerta qui. In ogni caso» conclude «non ce ne andiamo domani: il prossimo anno accademico sarà l''ultimo in cui cominceremo il corso del primo anno. Quindi, come minimo passeranno sei anni per concludere l''intero corso di laurea; considerato tutto resteremo ancora una decina d''anni».