Politica e Sanità

17 Settembre 2013

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Per decreto la ricetta elettronica siciliana si sarebbe dovuta inaugurare ieri, ma l’assessorato alla Salute ha concesso 45 giorni di proroga per consentire a tutti, medici e farmacisti di mettersi in rete. Fino al 31 ottobre prossimo quindi il promemoria cartaceo avrà lo stesso valore della ricetta rossa, poi la carta dovrà scomparire gradualmente entro la fine dell’anno. Al momento sono il 25% circa del totale i medici e pediatri di famiglia già in grado di emettere prescrizioni elettroniche, che poi stampano, timbrano, firmano e consegnano al paziente. È questo il promemoria cartaceo che consegnato in farmacia consente al paziente di ritirare la prescrizione e al farmacista di applicare le fustelle delle confezioni erogate. A disposizione del farmacistici c’è già la piattaforma ministeriale per la trasmissione telematica dei dati, mentre è in ritardo l’adeguamento delle connessioni internet, l’aggiornamento dei software e la formazione del personale. «Abbiamo un mese e mezzo per adeguare le connessioni internet e i software» ha affermato Roberto Tobia, presidente regionale di federfarma «i nostri operatori hanno già iniziato i corsi di formazione». Impensabile, secondo il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Palermo, Antonino D’Alessandro «cambiare tutto da un giorno con un per decreto. Nelle altre regioni è stata prevista una fase di sperimentazione in cui sono state coinvolte farmacie pilota. Qui non c’è stato nulla di tutto ciò e nessuna delle nostre strutture era preparata».