Politica e Sanità
25 Settembre 2013Nel 2012 la spesa farmaceutica totale in Italia è stata pari a 25,5 miliardi di euro (il 76% dei quali è stato rimborsato dal Ssn), facendo registrare consumi sostanzialmente stabili rispetto al 2011. In media, per ogni cittadino italiano, la spesa per farmaci è stata di circa 430 euro. È il dato complessivo che emerge dal Rapporto realizzato dall''Osservatorio sull''impiego dei medicinali (OsMed) dell''Agenzia italiana del farmaco (Aifa), presentato ieri all''Aifa, che ha fornito un''analisi dettagliata della relazione degli italiani con i farmaci attraverso i dati sul consumo dei medicinali e sulla spesa farmaceutica.
Il Rapporto evidenzia anche che la spesa farmaceutica territoriale complessiva, sia pubblica che privata, è in riduzione rispetto all''anno precedente del 5,6% ed è stata pari a 19.389 milioni di euro. La spesa a carico dei cittadini ha registrato una riduzione dell''1,5% rispetto al 2011. Risulta inoltre ridotta (-8%) la spesa territoriale a carico del Servizio Sanitario Nazionale, pari a 11.823 milioni di euro. La spesa per l''acquisto di medicinali da parte, invece, delle strutture sanitarie pubbliche (ospedali, Asl, Irccs) è risultata pari a circa 7,9 miliardi di euro (132,9 euro pro capite). Questa voce di spesa rappresenta il 31% della spesa farmaceutica totale pubblica e privata nel 2012 e ha fatto registrare nel corso dell''anno un incremento del +12,6% rispetto al 2011. Le Regioni in cui sono stati registrati i valori di spesa per i farmaci erogati dalle strutture sanitarie pubbliche più elevati sono Puglia (159,7 euro pro capite), Sardegna (156,0 euro pro capite) e Toscana (155,8 euro pro capite); al contrario in Valle d''Aosta (101,3 euro pro capite), Lombardia (113,5 euro pro capite) e nella Provincia Autonoma di Trento (113,6 euro pro capite) si rilevano i valori più bassi. Tutte le Regioni evidenziano un incremento nella spesa, con le maggiori variazioni rispetto al 2011 nei casi di Campania (+20,3%) e Molise (+20,2%). - Nonostante «l''aumento del consumo di farmaci tra gli italiani, la spesa farmaceutica è rimasta sotto controllo» ha sottolineato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo alla presentazione del rapporto. Questo, ha spiegato il ministro, «grazie ad una maggior appropriatezza nella prescrizione dei medicinali, ma anche grazie all''immissione di farmaci a brevetto scaduto e di farmaci generici». Tuttavia, ha rilevato, «c''è ancora una forte disomogeneità tra le regioni e in alcuni ambiti si consumano più farmaci. In tali regioni bisogna ovviamente ancora lavorare ai fini di una maggior appropriatezza delle prescrizioni». Dal canto suo il direttore generale dell’Aifa, Luca Pani sottolinea come «la spesa farmaceutica territoriale ha compensato gli aumenti della spesa ospedaliera; nel momento in cui si porta il tetto della territoriale al limite minimo di tenuta, 11,35, non abbiamo però più possibilità di compensare la spesa ospedaliera. Visto che l''altro dato è che la spesa ospedaliera, invece, sale, perché i farmaci innovativi hanno alti costi e vanno appunto agli ospedali, tutto ciò richiede che vengano modificati i tetti di spesa». Secondo Pani, dunque, «basterà aumentare il tetto della spesa ospedaliera. In questo modo il sistema regge, basta compensare la spesa ospedaliera aumentandone il tetto». Lo sfondamento della spesa ospedaliera è comunque, ha concluso, «in linea con quello che aveva previsto per questo momento il ministero dell''Economia». (M.M.)
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