Politica e Sanità
04 Ottobre 2013La carenza di farmaci arriva anche in Liguria, in particolare a Savona dove per avere un farmaco si attende anche un mese e i tentativi di ordine possono diventare più di 200 in un mese. A denunciarlo è il presidente provinciale dell’Ordine dei farmacisti, Giovanni Zorgno, che nella sua farmacia ha visto diventare irreperibili 21 farmaci che da tempo non riesce più a procurare ai pazienti. «Il fenomeno è già stato segnalato» chiarisce Zorgno, «da cinque anni che ci battiamo ma la situazione non è cambiata e per alcune medicine attendiamo ormai da due mesi e non sappiamo assolutamente quando arriveranno». Il fenomeno riguarda i farmaci contingentati, tra cui antitumorali, antidepressivi e antiasmatici, oggetto di esportazione parallela. Il paralel export è un fenomeno perfettamente legale, laddove autorizzato, spiega Zorgno: «Quando scade il brevetto di un farmaco l''immissione del generico equivalente sul mercato provoca un crollo verticale del prezzo e questo spinge molti grossisti, ma anche qualche farmacia non autorizzata, a vendere parte dei farmaci in uno stato in cui il brevetto sia ancora valido e il prezzo ancora elevato, per realizzare un guadagno maggiore». Per risolverlo, sostiene il presidente provinciale «serve un intervento del legislatore perché il vero problema è che si tratta di una pratica consentita. Questo è un errore legislativo perché il farmaco è contingentato sul fabbisogno nazionale quindi se esce dal territorio italiano crea disservizi e irreperibilità dei farmaci su prescrizione». Secondo Zorgno andrebbero fatti maggiori controlli sulle autorizzazionei e allo stesso tempo andrebbe modificata la normativa: «In Francia, per esempio è consentito l’esportazione solo quando c’è un sovrappiù rispetto al fabbisogno nazionale. Sul tema non si abbassa la guardia di Federfarma nazionale che già nei mesi scorsi aveva dichiarato «tolleranza zero». «Il fenomeno interessa praticamente tutti i farmaci» spiega Annarosa Racca, presidente dell’associazione «al momento non ci sono stati grandissimi disservizi, ma diventa sempre più difficile portare le medicine nelle farmacie». Le ultime segnalazioni di disagi vengono da Abruzzo, Molise e Basilicata dove non sono mancate le iniziative del sindacato per trovare una soluzione. Secondo Racca, «una soluzione potrebbe essere un prezzo unico europeo per i farmaci», ma intanto la Federazione ha ottenuto da due importanti produttori internazionali l''impegno a rifornire tempestivamente i titolari che ricorrono all''acquisto diretto per difficoltà di approvvigionamento. Inoltre, non si ferma l''impegno a smascherare eventuali aziende che operano fuori della legalità: «In un recente incontro con i Nas» spiega Racca «abbiamo rinnovato gli inviti a effettuare controlli severi nei confronti di questi operatori».
Simona Zazzetta
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