Politica e Sanità
04 Ottobre 2013Innovazione, formazione e stabilità politica. Questi gli strumenti, secondo Eugenio Leopardi (foto), presidente dell’Utifar, necessari per traghettare la farmacia nel cambiamento e fuori dalla crisi, ma anche i temi che saranno oggetto di confronto durante i tre giorni di Farmadays che si aprono oggi a Verona. «L’innovazione è una parola che non può mancare quando si parla di cambiamento» sottolinea Leopardi «e nei momenti di difficoltà come quello attuale non si può attendere aiuto dall’alto ma bisogna prendere iniziativa innovando e investendo con attenzione al cittadino che è una risorsa per la farmacia. Il cittadino frequenta volentieri la farmacia dove trova risposte e consigli» aggiunge «quindi dobbiamo investire in conoscenza, accoglienza e servizi per continuare a dare risposte adeguate». Per fare questo, dice Leopardi, «serve innovazione culturale e formazione, perché se finora il farmacista, massimo esperto sul farmaco, vendeva solo o prevalentemente il farmaco, oggi deve farsi trovare preparato su molti settori affinché il cittadino continui ad apprezzare e a preferire la farmacia. Il cittadino si fida più del farmacista che della pubblicità, dunque è più importante investire in conoscenza anziché aumentare le referenze. Anzi» precisa «proprio in virtù di questa fiducia potrebbe anche ridurre gli assortimenti». A Farmadays avrà spazio anche il dialogo con il mondo politico e delle istituzioni per un confronto sugli scenari futuri della farmacia. «Per uscire dalle difficoltà bisogna guardare avanti, ma serve stabilità legislativa» aggiunge il presidente Utifar «se si vive alla giornata si può sopravvivere ma a volte si soccombe. Abbiamo un ministro della salute attento e i recenti fatti politici mi fanno essere ottimista per il futuro. Abbiamo le nostre istanze rappresentate nelle sedi istituzionali e abbiamo ottenuto risposte positive come il fascicolo elettronico e il superamento dello scoglio dell’aggiornamento del foglietto illustrativo (n.d.r. cfr. Farmacista33 – 27 agosto)». Secondo Leopardi, però andrebbe rinforzato un «pilastro» fondamentale: «Il farmaco deve tornare in farmacia perché se si parla di spostamento dell’assistenza sul territorio allora tutti i farmaci dovrebbero stare nella farmacia territoriale sia per evitare che i pazienti siano costretti a raggiungere i presidi delle Asl per avere il farmaco quando potrebbero trovarlo nella farmacia sotto casa, sia per contenere la spesa. Per questo motivo» conclude Leopardi «Utifar darà strumenti ai farmaci anche su farmaci innovativi, proprio per evitare che il farmacista non formato diventi una scusa».
Simona Zazzetta
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