Politica e Sanità

08 Ottobre 2013

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La farmacia resta un nodo fondamentale del sistema sanitario. È quanto ha ribadito il ministro della Salute Beatrice Lorenzin (foto) nella sua lettera di saluto a Farmadays conclusosi domenica a Verona, con un bilancio di quasi tremila ingressi. I farmacisti, ha aggiunto il ministro, rappresentano «un fondamentale e imprescindibile punto di incontro tra il cittadino e il servizio sanitario nazionale. Concetti condivisi dai partecipanti alla tavola rotonda “Un sistema stabile per una farmacia sostenibile” svoltasi nell’ambito dell’evento veronese. «Il farmacista è il professionista indispensabile per la distribuzione del farmaco» ha sottolineato l’Assessore Regionale alla Sanità del Veneto Luca Coletto, ribadendo il suo no al ricorso alle Poste sperimentato in alcune realtà per la distribuzione e confermando la sua convinzione che «gli impegni per la sanità non sono un costo ma un investimento nella nostra società. Questo» ha aggiunto «vale anche per l’impegno rivolto alla farmacia. Bisogna cambiare ottica di ragionamento - ha insistito Coletto- e tornare a valorizzare il ruolo dei farmacisti e della farmacia». D’accordo Andrea Mandelli, presidente di Fofi che ha ribadito come l’ultimo Governo abbia posto eccessiva «attenzione alla mercificazione di un bene» e agli aspetti economici della farmacia senza soffermarsi «sul vero male che è la burocrazia». Ma perché tanta attenzione da parte del Governo Monti? «Ci attaccano perché vogliono prendere il nostro mercato» risponde Annarosa Racca, presidente di Federfarma che ha ribadito l’urgenza di un nuovo sistema di remunerazione e di arrivare a un unico sistema di distribuzione. «La distribuzione del farmaco deve tornare interamente in farmacia» sottolinea Racca «per una migliore economicità del sistema».

Marco Malagutti