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Politica e Sanità

10 Ottobre 2013

Consiglio Stato su nuove sedi, sì a provvedimenti del Decreto Monti


Con due decisioni depositate a fine settembre, il Consiglio di Stato si è nuovamente pronunciato sulla legittimità dei provvedimenti previsti dal decreto Monti, in merito all’istituzione di nuove sedi farmaceutiche. Lo segnalano gli avvocati di Iusfarma, specificando che il Consiglio è entrato nel merito di diversi temi normati dal decreto, in particolare quello della competenza a emanare il provvedimento comunale istitutivo delle nuove sedi. La pronuncia del Consiglio ha stabilito che tale competenza è della Giunta comunale, è ha sottolineato che l’amministrazione comunale, quale titolare di farmacie municipalizzate, non verserebbe in conflitto di interessi «almeno in sede di prima applicazione del decreto legge». Nelle due decisioni è stato affronta il tema del numero dei nuovi esercizi che, secondo il nuovo parametro di legge, è di uno ogni 3.300 abitanti, salvo l’uso del resto se superiore alla metà (1.650). Secondo il Collegio Supremo, per l’apertura di nuove sedi in base all’uso dei “resti”, «non si può ritenere necessaria alcuna specifica motivazione del Comune per giustificare tale scelta», vale a dire che «non si richiede l’accertamento di particolari condizioni o esigenze». Una tale disposizione esprime, dice il Consiglio, «il favore del legislatore verso la massima espansione degli esercizi farmaceutici». In merito, poi, all’individuazione delle zone in cui ubicare le nuove sedi farmaceutiche, le pronunce hanno ribaditno che il provvedimento ha natura discrezionale e che pertanto è sindacabile «solo per gravi ed evidenti errori di valutazione». Secondo il Consiglio, quindi, anche se per la norma fissa il quorum, «non significa che la popolazione delle singole zone debba corrispondere precisamente a questo numero … anche per l’ovvia considerazione che nessuno degli utenti è obbligato a servirsi della farmacia alla cui zona appartiene nominalmente la sua residenza». In sostanza, chiariscono gli esperti di Iusfarma, si riconosce che la distribuzione delle sedi debba essere equilibrata tenendo conto non solo della popolazione, ma anche di fattori diversi da essa, come «la distanza» fra le farmacie e «la densità media», cioè la relazione della superficie comunale con il numero di residenti.(SZ)

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