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Politica e Sanità

14 Ottobre 2013

Farmacisti in prima linea nella gestione delle catastrofi


A tutti i farmacisti territoriali andrebbe offerta una formazione specifica sull’emergenza, così da avere un nucleo di operatori consapevoli delle prime necessità di intervento in tutto il territorio nazionale. È quanto ha affermato Enrica Bianchi, presidente dell’Ordine di Cuneo e delegato della Fofi ai rapporti con la Protezione civile, commentando l’incontro di studio rivolto ai Farmacisti volontari, svoltosi a Roma nella sede della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani. Le relazioni presentate da due funzionari del Dipartimento della Protezione civile nazionale, Massimo La Pietra e Federico Federighi hanno affrontato le problematiche organizzative e metodologiche generali relative all’intervento nelle catastrofi e il ruolo dei professionisti sanitari. Secondo Bianchi, formare tutti i farmacisti, non solo i volontari, sulle emergenze, è «un modo di sfruttare la capillarità del servizio farmaceutico al fine di poter contare su un nucleo di operatori consapevoli delle prime necessità in tutto il territorio nazionale». L’incontro, al quale hanno partecipato le rappresentanze territoriali dei farmacisti volontari (Cuneo, Cagliari, Agrigento, Reggio Emilia e due regionali di Puglia e Campania) è stato aperto dal segretario della Fofi, Maurizio Pace che ha commentato: «Essere un professionista della salute significa assumersi un impegno verso la collettività che va oltre all’attività che svolgiamo con il camice bianco indosso. Noi farmacisti siamo già sulla strada giusta, lo siamo da quando, l’indomani del terremoto dell’Aquila, la Federazione ha costituito l’Associazione dei farmacisti volontari per la Protezione civile. Dall’estate del 2009 questa nostra iniziativa è cresciuta, sia nel numero dei partecipanti sia nel livello di partecipazione, come si potuto constatare – sfortunatamente – in occasione delle inondazioni in Liguria e del terremoto in Emilia. Ultima iniziativa in ordine di tempo, quella dei giovani dell’Agifar della mia Agrigento, grazie al cui lavoro anche il Mezzogiorno può contare su un camper farmacia. La Federazione continuerà a impegnarsi perché l’Associazione continui il suo percorso a vantaggio dei cittadini e anche della crescita professionale dei farmacisti».

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