Politica e Sanità

14 Ottobre 2013

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Non accennano a placarsi le proteste sindacali dopo l’annuncio della società Admenta, che gestisce le 84 farmacie comunali di Milano, di voler procedere a 52 licenziamenti su un totale di 340 dipendenti. La settimana scorsa i lavoratori hanno, infatti, partecipato a una commissione convocata dal Comune per fare luce sulla procedura di messa in mobilità. E il comune si è schierato a fianco die lavoratori visto che l’assessore Pierfrancesco Majorino ha definito «parziale e insoddisfacente» la risposta che l’azienda ha dato nell’ambito della commissione. «Non è stato chiarito» ha aggiunto Majorino «lo stato delle relazioni sindacali, aspetto che insieme al destino delle persone e del loro posto di lavoro e alla qualità del servizio posto ai cittadini abbiamo primariamente a cuore». L’azienda dal canto suo ha spiegato che per i lavoratori in questione, di cui 19 con contratto part-time, l’azienda ha aperto una trattativa. Per una decina di lavoratori ci sarebbe già un accordo per buone uscite o pensionamenti mentre gli altri, secondo quanto riferito dall’azienda, potrebbero venire assunti da cooperative dell’hinterland con mansioni legate, però, alla logistica o alle pulizie. Una soluzione irricevibile per i sindacati che continuano una contestazione a oltranza.

Marco Malagutti