Politica e Sanità
21 Novembre 2013Disoccupazione crescente, farmacie in difficoltà economica, conclusione del concorso straordinario di là da venire e infine problemi legati alle pensioni. Sono molti in questa fase storica i problemi che i farmacisti collaboratori si trovano ad affrontare. Farmacista33 ne ha parlato con Silvera Ballerini, farmacista di Firenze, che nei giorni scorsi, nel corso dell’assemblea straordinaria svoltasi a Venezia, è stata eletta presidente di Conasfa.
Dottoressa Ballerini con una crisi conclamata il problema disoccupazione è il primo nella vostra agenda.
Sicuramente sì. La crisi è legata a una congiuntura economica sfavorevole non c’è dubbio, ma esistono anche scelte a livello locale che non fanno che peggiorare la situazione. Mi riferisco, per esempio, a una politica come quella della Toscana che fa ampio ricorso alla distribuzione diretta o a iniziative come quella di distribuire i farmaci con l’ausilio di Poste Italiane. Scelte che non considerano il farmacista territoriale e finiscono per penalizzarlo ulteriormente.
Poi c’è il problema della laurea in farmacia.
Da questo punto di vista il problema è duplice: da una parte l’eccessivo numero di laureati che si immettono sul mercato del lavoro, dall’altra un corso di studi ormai datato che non prepara adeguatamente e non apre a nuovi sbocchi professionali per il farmacista. Va detto che qualcosa si sta muovendo in considerazione del tavolo che ha coinvolto tutte le sigle, compresa la nostra. Speriamo di vedere dei risultati.
Nel vostro comunicato post assemblea fate riferimento anche al fenomeno dell’abusivismo professionale.
È un fenomeno che ci è stato segnalato più volte e riguarda l’utilizzo di forza lavoro non laureata (magazzinieri o addetti alla profumeria per esempio) per funzioni specifiche del farmacista. Anche in questo modo si sottrae lavoro alla categoria.
Dal concorso straordinario quali sviluppi vi aspettate?
Sinceramente sono scettica. Le cose lentamente si muovono soprattutto in alcune Regioni e per febbraio, marzo del 2014 dovremmo disporre delle prime graduatorie. L’apertura di nuove sedi è di per sé positiva perché apre a nuovi posti di lavoro ma si tratta di capire a quali sedi ci si riferisce. Un conto è se si tratta di sedi che garantiscono ritorno economico e sopravvivenza per il farmacista. Se così non fosse è probabile ci saranno molte rinunce e i benefici potenziali del concorso sarebbero vanificati.
Capitolo Enpaf. Da tempo i collaboratori sollevano la questione della doppia contribuzione
La situazione anche su questo fronte è critica. Si parla di colleghi disoccupati o comunque con orari pesantemente ridotti e in grosse difficoltà economiche che si trovano a dover pagare una doppia contribuzione. Per questo abbiamo preparato una lettera congiunta da inviare a Fofi ed Enpaf per chiedere maggiore flessibilità e che la doppia contribuzione non sia vincolante. La speranza è che ci ascoltino. In più ci sono da considerare le nuove forme contrattuali atipiche. Mi riferisco a stagisti o borsisti che si trovano ad affrontare un peso contributivo eccessivo.
Infine una domanda sul caso del praticantato post-laurea. Un fenomeno che vi preoccupa?
Certamente il fenomeno esiste e non si riesce a capire perché professionisti che hanno già fatto un praticantato prima della laurea si trovino a rifarlo e senza essere retribuiti.
Marco Malagutti
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