Politica e Sanità

12 Dicembre 2013

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Concorso straordinario fermo, contratto della sanità per i farmacisti dipendenti, quote Enpaf differenziate, libertà di esercizio professionale. Questi i temi e le proposte che saranno al centro del confronto organizzato dal Movimento nazionale liberi farmaci (Mnlf)che si terrà domenica a Chianciano Terme e che, sottolinea Vincenzo Devito, presidente dell’associazione, «sono sul piatto da tempo ma non sono ancora stati risolti». In primis il concorso straordinario per titoli che, commenta Devito, «doveva essere rapido mentre, invece, è fermo a causa anche dei tanti ricorsi di farmacisti che temono di vedere calare gli introiti». E aggiunge: «Ci vorranno 4-5 anni prima di vedere l’apertura di nuove sedi che inizialmente dovevano essere 5.000 e, qualora vengano aperte, saranno al massimo 1.200». Un tema che richiederà approfondimenti è quello delle quote Enpaf: «Vanno differenziate in base al reddito, perché oggi un titolare di farmacia non può versare la stessa cifra di un titolare di parafarmacia, mentre il farmacista dipendente non dovrebbe versarle affatto visto che ha già la contribuzione Inps». Si parlerà di contratto dei farmacisti dipendenti che oggi «è legato al settore del commercio, mentre noi sosteniamo che debba essere un contratto del settore sanitario, come accade per altre figure professionali della sanità. A sostegno di questa proposta abbiamo raccolto 20mila firme». All’incontro parteciperà anche la Confederazione unitaria delle libere parafarmacie per un confronto sui temi della liberalizzazione: «Siamo contrari ai ricorsi» chiarisce il presidente «perché con una sentenza non si cambia un assetto normativo europeo, serve invece un atto politico e ciò che chiediamo è la libertà di esercizio professionale che permetta a chi si laurea in Farmacia di poter scegliere se esercitare la professione in una farmacia convenzionata o non convenzionata».

Simona Zazzetta