Politica e Sanità
16 Dicembre 2013Dovrebbe essere riconvocato a breve il tavolo tecnico al Mef sulla ricetta elettronica per affrontare le problematiche che stanno emergendo nelle varie Regioni, ma intanto il processo di dematerializzazione sta andando a rilento, con situazioni differenziate tra una Regione e l''altra. A fare il punto a Farmacista33 Gianni Petrosillo, amministratore delegato Promofarma. «La situazione è talmente diversificata che non è possibile capire a livello nazionale a che punto siamo rispetto ai dettami dell''Agenda digitale. Sicuramente le Regioni stanno cercando di stringere i tempi, chi per passare dalla fase sperimentale a quella a regime, chi per partire. Il ritardo è forte ovunque: ora come ora anche la Sicilia, che era partita in quarta e a novembre aveva raggiunto circa 40 milioni di ricette elettroniche su un totale 600 milioni di prescrizioni, sta riscontrando qualche tentennamento». In generale, si osserva che «il percorso e le scelte operate sono molto diverse da una Regione all’altra, con accordi di volta in volta differenti. A ogni modo, il dato che emerge è che, da un punto di vista pratico, per le farmacie, la ricetta digitale risulta erogabile con la stessa tempistica di quella cartacea - i timori iniziali non hanno quindi trovato riscontro – anche se è vero che ci sono problematiche che rendono in alcuni casi la spedizione complicata. Un esempio possono essere gli stupefacenti o quei farmaci che prevedono la conservazione della copia della ricetta in farmacia». Ma emblematico è il caso delle ricette specialistiche limitative senza piani terapeutici: «Abbiamo avuto la garanzia che se la ricetta compare nel sistema è certificata e corretta, ma di fatto il blocco nei casi in cui il medico di famiglia non è abilitato alla compilazione non è stato inserito e così se il farmacista dovesse essere indotto in errore e spedire comunque la ricetta non ha la certezza del rimborso da parte della Asl». Purtroppo, continua Petrosillo, «quello che si è verificato è un circolo vizioso: Sogei non può fare la modifica fino a che non arrivano le specifiche dall''Aifa ma al momento tutto tace. Per questo abbiamo chiesto la riconvocazione del tavolo tecnico che avevamo avviato per la partenza della dematerializzazione, in modo da fare il punto, smuovere i circoli viziosi, trovare soluzioni condivise a livello nazionale e affrontare quelle problematiche che non si sono volute gestire da subito. Il tavolo è stato inizialmente fissato per settimana prossima, ma in ogni caso si terrà a breve». Tra le richieste c’è anche l’implementazione di alcune funzionalità: «Per esempio, vorremmo venisse abilitata la possibilità di sostituire il farmaco: talvolta può succedere che il medico di famiglia inserisca un’Aic non più in commercio».
Francesca Giani
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