Politica e Sanità

17 Dicembre 2013

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Medici e farmacisti non possono che trovarsi sulla stessa “barricata”. Lo sottolinea Gian Luigi Spata, rappresentante della Fnomceo al tavolo ministeriale che da circa un anno è dedicato alla farmacia dei servizi, in un bilancio di fine anno pubblicato sul sito dell’Ordine dei medici. L’occasione per Spata per appianare eventuali screzi e per ribadire la piena collaborazione tra le due categorie nel rispetto dei ruoli specifici. «È un dato evidente a tutti» sottolinea il rappresentante Fnomceo in uno dei passaggi dell’intervista «che le malattie croniche sono in continuo aumento e che tali patologie saranno sempre di più competenza del territorio; diventa quindi indispensabile che le varie figure professionali coinvolte possano collaborare e interagire tra di loro, nei limiti e nel rispetto delle proprie competenze, per poter garantire al paziente, quella continuità e sicurezza delle cure indispensabili per un corretto approccio alla cronicità» spiega Spata, illustrando i contenuti del Manuale promosso dal ministero e indirizzato agli operatori sanitari prodotto dal tavolo di lavoro condiviso sulla “Farmacia dei servizi”. Spata entra poi anche nel merito dei rispettivi ruoli di medico e farmacista «al primo competono la prevenzione, la diagnosi, la prescrizione del piano di cura e la promozione dell’empowerment del paziente; al secondo» continua «spetta un ruolo di supporto al medico nel collaborare alla verifica dell’aderenza alla terapia, nel segnalare gli eventi e le reazioni avverse delle terapie , nella partecipazione a campagne di promozione dei corretti stili di vita, nella distribuzione dei farmaci, dei presidi e dei device». Infine anche qualche considerazione su un tema che ha visto spesso medici e farmacisti su opposte sponde quello della prescrizione degli equivalenti, un tema sul quale il rappresentante Fnomceo ribadisce come «in presenza di una ricetta con la prescrizione di un farmaco, anche brand, con un prezzo equiparato a quello di uno generico, il farmacista deve dispensare al paziente il farmaco segnalato sulla ricetta, restando comunque la discrezionalità della scelta al paziente stesso» conclude Spata.

Marco Malagutti