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Politica e Sanità

08 Gennaio 2014

Consegna a domicilio: Garante dà regole per tutelare privacy


Mai più presidi sanitari, quali cateteri, ausili per evacuazione, incontinenza e stomia, raccoglitori per urina, portati a domicilio e consegnati a vicini di casa o portinai, mai più dati personali e sanitari in chiaro sull’imballaggio. Questo è quanto dovrebbe accadere grazie a una delibera del Garante della privacy, pubblicata a fine dicembre in Gazzetta a cui dovranno adeguarsi entro sei mesi le Asl che erogano assistenza integrativa sul territorio e che spesso appaltano a società esterne la fornitura e la consegna dei suddetti presidi. Il provvedimento del Garante prevede alcune misure «che si ritiene debbano essere rispettate nelle operazioni di consegna dei presidi sanitari al domicilio degli interessati che ne facciano richiesta» con l’obiettivo di evitare «la possibilità da parte di terzi, quali i vicini di casa, di venire a conoscenza - anche indirettamente - della circostanza che l''interessato necessita di specifici presidi sanitari può ledere la dignità e la riservatezza di quest''ultimo. Ciò, anche in considerazione che, in taluni casi, la conoscenza dell''utilizzo di alcuni presidi può essere idonea a rivelare la sussistenza di un peculiare stato di salute dell''interessato».
In primo luogo, devono essere rispettati il luogo e gli orari individuati dall’interessato e «scelti tra quelli indicati dal titolare o dal responsabile del trattamento» e la consegna deve avvenire «nelle mani dell''interessato», il presidio infatti, non può essere lasciato incustodito nelle vicinanze del luogo indicato dall''interessato. L’imballaggio esterno, inoltre, non deve trasparente e in ogni caso, non deve contenere nella parte esterna l''indicazione del contenuto. Il Garante specifica che «il presidio può essere consegnato a terzi solo su espressa indicazione dell''interessato» e se l''interessato o la persona delegata, non siano presenti al momento della consegna, il personale è tenuto a «lasciare esclusivamente un avviso che non contenga l''indicazione della tipologia del presidio». Anche dal personale che effettua la consegna non si deve evincere la tipologia specifica dei presidi in consegna, dunque niente divise né automezzi recanti scritte che possano segnalarla. Infine, una misura per la Asl: «in qualità di titolare del trattamento dei dati, deve altresì vigilare affinché le suddette istruzioni siano impartite anche al personale designato incaricato del trattamento da parte dell''eventuale società esterna alla quale sia stata appaltata la fornitura e la consegna dei suddetti presidi».

Simona Zazzetta

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